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Spironolattone nella cura dell’acne: quando è indicato e come funziona

22 agosto 2025 /

Consigli
spironolattone e acne

Lo spironolattone è un farmaco originariamente utilizzato per trattare condizioni come l’ipertensione e l’insufficienza cardiaca, ma negli ultimi anni ha trovato un ruolo importante anche nella gestione dell’acne ormonale, in particolare nelle donne adulte. Il suo impiego, però, richiede una valutazione accurata e una supervisione medica attenta, perché non si tratta di una terapia universale ma di uno strumento mirato all’interno di un approccio più ampio e sistemico, come quello adottato da AcneRevolution.

Perché lo spironolattone può essere efficace contro l’acne ormonale

Il principio attivo agisce come antiandrogeno, ovvero contrasta l’effetto degli ormoni androgeni (come il testosterone) sui recettori presenti nella pelle. Questi ormoni sono tra i principali responsabili della produzione eccessiva di sebo e dell’infiammazione follicolare che caratterizzano l’acne.

In particolare, lo spironolattone:

  • Riduce la produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee

  • Limita l’attività androgenica nei follicoli piliferi

  • Aiuta a prevenire la formazione di nuove lesioni acneiche

Questi effetti rendono il farmaco particolarmente utile nei casi in cui l’acne sia correlata a squilibri ormonali, come avviene frequentemente nelle donne adulte, soprattutto in presenza di:

  • Ciclo irregolare o sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)

  • Acne persistente oltre i 25 anni

  • Acne concentrata su mandibola, mento e parte inferiore del viso

Lo spironolattone è adatto a tutti? Quando è indicato e quando no

Nonostante la sua efficacia in casi selezionati, lo spironolattone non è adatto a tutte le pazienti. La prescrizione avviene solo dopo una valutazione medica accurata, considerando il profilo ormonale, le caratteristiche dell’acne e l’eventuale presenza di patologie concomitanti.

Può essere indicato quando:

  • L’acne è resistente ad altre terapie topiche o sistemiche

  • Ci sono chiari segnali di squilibrio ormonale

  • Il profilo della paziente consente un trattamento sistemico a lungo termine

Va invece evitato in caso di:

  • Gravidanza o allattamento (il farmaco è controindicato)

  • Insufficienza renale o iperkaliemia

  • Uso concomitante di altri farmaci che influenzano i livelli di potassio

È importante notare che lo spironolattone non è mai la prima scelta in modo automatico. Rientra in un percorso personalizzato e va inserito all’interno di una strategia più ampia che considera anche lo stile di vita, la skincare e il monitoraggio nel tempo.

Tempi di azione e aspettative realistiche: quando iniziare a vedere i benefici

I risultati del trattamento con spironolattone non sono immediati. Servono in genere almeno 3 mesi di terapia continua per iniziare a vedere miglioramenti visibili. Questo tempo è necessario perché la pelle risponda alla modulazione ormonale.

Nei primi tempi, alcune pazienti possono notare una temporanea recrudescenza dell’acne (cosiddetto “purging”), ma è un effetto previsto e gestibile con il supporto dermatologico adeguato.

I benefici più evidenti si osservano nel tempo, soprattutto in termini di:

  • Riduzione della comparsa di lesioni infiammatorie

  • Controllo del sebo

  • Stabilizzazione dell’acne ormonale nel lungo termine

Possibili effetti collaterali dello spironolattone e come gestirli

Come ogni terapia sistemica, anche lo spironolattone può provocare effetti indesiderati. Tra i più comuni:

  • Alterazioni del ciclo mestruale

  • Sensibilità al seno

  • Aumento della diuresi

  • Mal di testa o affaticamento

Meno comuni, ma da monitorare con attenzione, sono l’iperkaliemia (eccesso di potassio nel sangue) e alterazioni della funzionalità renale. Per questo motivo, è sempre previsto un controllo degli esami ematochimici prima dell’inizio della terapia e durante il trattamento, soprattutto nei primi mesi.

Il metodo AcneRevolution: un approccio completo che va oltre il farmaco

Lo spironolattone, pur rappresentando un valido alleato in casi selezionati, non può essere considerato una “soluzione unica” per l’acne. L’esperienza di AcneRevolution insegna che solo un approccio sistemico e personalizzato può garantire risultati duraturi e prevenire le recidive.

Il nostro metodo prevede:

  • Una valutazione iniziale multidimensionale della pelle, delle abitudini e del profilo ormonale

  • Un piano di trattamento personalizzato che può includere, se indicato, lo spironolattone

  • Educazione personalizzata alla skincare e allo stile di vita anti-acne

  • Monitoraggio continuo con controlli trimestrali il primo anno e successivamente semestrali

In questo modo, lo spironolattone non è un rimedio isolato, ma parte di un percorso terapeutico integrato, costruito attorno alla persona e non al sintomo.

Molti approcci dermatologici si limitano a trattare l’acne come un problema estetico, prescrivendo lo spironolattone senza inquadrarlo in un piano terapeutico più ampio. Noi di AcneRevolution adottiamo una filosofia centrata sulla persona, non solo sulla pelle.

Questo significa:

  • Un’attenzione clinica costante

  • Un’educazione attiva del paziente

  • Un percorso realistico e a lungo termine, in cui ogni decisione terapeutica (compreso l’uso dello spironolattone) è calibrata sulle specificità individuali

Affrontare l’acne con consapevolezza significa non cercare soluzioni rapide, ma intraprendere un cammino strutturato verso una pelle sana e stabile.

FAQ

Lo spironolattone è utile anche per l’acne maschile?

Serve una prescrizione per assumere spironolattone?

Lo spironolattone può essere usato insieme ad altri trattamenti per l’acne?

Quanto tempo bisogna assumere lo spironolattone per avere risultati duraturi?

Dott. Riccardo Cassese

Dott. Riccardo Cassese

Chirurgo maxillo-facciale ed estetico. Si occupa dello sviluppo strategico e dell’espansione del business, con l’obiettivo di trasformare AcneRevolution nella principale clinica dermatologica digitale in Europa. Ha competenze di digitalizzazione e trasformazione tecnologica in Healthcare. Si occupa inoltre di integrazione dei flussi di cura con sistemi di Intelligenza Artificiale.

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