Nel panorama dermatologico attuale, per l’acne ormonale sono contemplati diversi approcci terapeutici innovativi e consolidati. Le terapie ormonali rimangono un pilastro, soprattutto in caso di iperandrogenismo, con l’uso di ciproterone acetato associato a estrogeni, e spironolattone come alternativa in caso di controindicazioni o insuccesso dell’isotretinoina. Inoltre, le pillole anticoncezionali di terza generazione (ad esempio a base di drospirenone e etinilestradiolo) sono indicate per acne lieve-moderata, con attenzione alla selezione del paziente.
Farmaci come la metformina sono utilizzati per le donne con sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) poiché agiscono sul metabolismo e sull’insulinoresistenza, con effetti indiretti sull’acne. La terapia con isotretinoina orale resta centrale nei casi resistenti o gravi, agendo direttamente sulle ghiandole sebacee senza alterare l’equilibrio ormonale.
Tra le novità emergenti meno farmacologiche vi sono le terapie fisiche come laser e luce pulsata, ma l’evidenza è ancora debole e non sono da considerare trattamenti di prima linea.
È fondamentale un approccio multiplo e personalizzato, associando terapia medica e controlli specialistici.